Aspetti e fondamenti del turismo
La storia del turismo si intreccia con la storia dell’uomo e della sete di conoscenza. L’evasione (anche solo per una giornata) era necessità di tutti, dagli aristocratici al popolo meno abbiente. In un primo tempo, il viaggiatore proveniva da famiglie aristocratiche e viaggiava prettamente per motivi di studio e/o ricerca, accompagnato dalla propria servitù; non permaneva mai per un tempo troppo lungo in una stessa località. Le visite erano prettamente riservate a città tra cui Firenze, Venezia, Milano oppure era un turismo di pellegrinaggio. Tra i documenti richiesti ai viaggiatori per turismo: lettere di credito, schede sanitarie e lettere di cambio, necessarie per poter disporre di denaro in ogni tappa del viaggio. Chi affrontava viaggi lunghi era solito portarsi anche interi bauli di legno.
Con l’avvento dell’industrializzazione, il viaggio per turismo diventa alla portata di più persone, anche se rimane un lusso elitario.
Le vere e proprie guide sul turismo sono nate intorno al 1840 con l’affacciarsi di una borghesia commerciale, in un’epoca caratterizzata dall’agio, in cui si affermano Grand Hotel e treni di lusso come l’Orient Express. Le prime guide sul turismo sono piccoli libri simili tra loro: una delle prime, la Baedeker, è stata pubblicata in primis in versione bilingue, poi in trilingue. Alla fine dell’800 nasce il Touring Club Italiano: inizialmente allo scopo di promuovere le escursioni in bicicletta, divenne sempre più importante nel mondo del turismo, pubblicando grandi carte stradali per bici ed auto. La Michelin cominciò a pubblicare una guida sul turismo agli inizi del ‘900, non in vendita ma distribuita agli automobilisti, con indicati i meccanici per riparare le automobili, punti di rifornimento, alberghi dotati di camera oscura per sviluppare le fotografie.
Nella diffusione del turismo, le ferrovie ebbero un’importanza fondamentale. Molto care, solo alcuni decreti ministeriali (dal 1844) imposero alle compagnie prezzi più popolari. Thomas Cook, famoso esploratore di modeste origini, percorreva 15 miglia a piedi ogni volta per partecipare alle riunioni della “Società della Temperanza”. Ebbe allora l’idea di noleggiare una carrozza dedicata al trasporto per turismo perché a buon mercato, a disposizione di tutti coloro che erano interessati a tali riunioni, al prezzo di 1 scellino. Fu il primo viaggio organizzato, un esperimento ripetuto più volte, tanto che successivamente si dedicò ad organizzare viaggi di un giorno in Inghilterra. Organizzò successivamente anche viaggi sul continente, in occasione di importanti manifestazioni.
A metà ‘800 nascono i primi parchi naturali negli USA, visti come testimonianza del passato di un paese che non aveva un vero passato, anticipatori di quelli europei. Non vi era alcun intento naturalista o per turismo nella loro creazione, erano aree da preservare dallo sfruttamento edilizio.
L’aereo ha poi esteso il turismo a livello mondiale: con i voli charter il turista medio ha potuto raggiungere anche luoghi in Africa ed Asia. Anche le ferie retribuite, prima negli USA e poi anche in Europa, hanno contribuito allo sviluppo del turismo. Le ferie retribuite sono state una conquista degli anni ’30 e furono le dittature a concederle a tutti (per ottenere consensi); ad esse vanno collegate anche le vacanze collettive offerte dal governo stesso.
Come negli USA vi erano le vacanze del week-end, in Italia c’era la tendenza alla vacanza breve: tuttavia, l’Italia continuava ad essere soprattutto meta di turismo. La Liguria aveva una stagione che durava tutto l’anno, l’Adriatico solo quella estiva per via del clima. Anche stazioni balneari nuove (Forte dei Marmi, Viareggio) registravano solo presenze estive perché spesso lanciate da personaggi famosi (Famiglia Agnelli – Forte dei Marmi). La Costiera Amalfitana è sempre stata meta di turismo d’élite con Capri che nell’800 era ancora un’isola poverissima: fu lanciata dal turismo d’oltralpe. La Sicilia, invece, era meta prettamente invernale. Solo Taormina e Mondello calamitavano presenze tutto l’anno. Nel 1929 la vacanza balneare era già la più diffusa, nettamente al di sopra dei valori della vacanza montana-termale.
Negli ultimi anni si sono poi sviluppate altre forme di turismo, quali l’agriturismo, il bed&breakfast, l’eco-turismo, tra le altre.