Tutti sappiamo scrivere, ma farlo con stile non è semplice!
Umberto Eco, esempio eccelso dello scrivere italiano, nonché filosofo e semiologo, cura da anni sul settimanale “L’Espresso” una rubrica intitolata “La bustina di Minerva”; in questo spazio molto spesso ha dedicato dei pezzi alla lingua italiana, dando consigli ai lettori su come parlarla al meglio ed evitare errori stilistici e grammaticali. Ecco qualche idea da cui prendere spunto per scrivere al meglio delle vostre possibilità.
Quando vi accingete a scrivere evitate le allitterazioni; come dice Eco: “Allettano gli allocchi”. Le allitterazioni sono quelle figure retoriche che esaltano i rapporti fonetici tra le parole. Consistono nella ripetizione di una lettera, di una sillaba o più in generale di un suono in parole successive.
Da eliminare dai vostri scritti anche le frasi fatte: vengono riproposte troppo spesso.
Come direbbero i ragazzi del giorno d’oggi: “Parla come mangi!”. Inutile, infatti, scrivere con un lessico troppo aulico, rischiate di non farvi capire; di conseguenza è bene anche non indulgere in arcaismi.
Nei testi è meglio evitare sia le sigle commerciali, come la &, che le abbreviazioni.
Le parentesi, quando vengono usate, interrompono il filo del discorso, quindi è meglio inserirle con parsimonia. Attenzione anche ai punti ni sospensione: tre sono più che sufficienti, non fate indigestione!
In un discorso è bene ricordarsi di non generalizzare e non essere ridondanti; è importante, però, essere specifici.
Nello scrivere in italiano è meglio evitare le parole straniere, se non indispensabili; quando le usate, evitate i plurali.
Per quanto concerne le metafore, evitate le metafore troppo azzardate o quelle incongruenti, anche se sembrano funzionare.
Da non sottovalutare l’importanza delle virgole “,”: come scriveva Julio Cortázar “La virgola è la porta girevole del pensiero” e faceva l’esempio utilizzando la frase “Se l’uomo sapesse realmente il valore che ha la donna andrebbe a quattro zampe alla sua ricerca”. “Se sei donna” scriveva “certamente metteresti la virgola dopo la parola “donna”; se sei uomo, la metteresti dopo la parola “ha”.
Nello scrivere è bene evitare di essere enfatici, sovraccaricando il testo di “!”, mentre è bene essere concisi, per evitare di confondere il lettore.
Ultime, ma non per questo di minor importanza (anzi!): controllate sempre l’ortografia e usate frasi di senso compiuto.