Castello di Casiglio: un gioiello con 700 anni di storia

Castello di Casiglio: un gioiello con 700 anni di storia

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Interior design: Arch. Francesco Venzi

Interior Contractor: Concreta srl


Il Relais Castello di Casiglio a Erba è una struttura affascinante che parla attraverso i suoi 700 anni di storia. Un autentico gioiello da scoprire. Questo relais 4 stelle è una location ideale per meeting, congressi, attività di teambuilding, matrimoni, eventi e per cene romantiche o a tema servite nel nuovo Ristorante Lècru, situato nella parte più antica del castello e aperto anche alla clientela esterna.

La ristrutturazione

La ristrutturazione delle 29 camere ha contribuito a valorizzarne tutto il fascino, rivalutando allo stesso tempo la sua storia e le sue tradizioni. In dettaglio, l’intervento ha riguardato: 19 camere Standard, 13 camere Superior, 10 Junior Suite Classic, 3 Junior Suite SPA con sauna privata in camera e 1 Suite ‘Torre’ nella torre del Castello.

Nel caso del Castello di Casiglio, la principale attività è stata quella di ripensare e riprogettare 29 camere su 46 in totale, in una struttura che presentava delle specificità uniche. Da un punto di vista logistico, il castello si poneva in modo del tutto diverso da un hotel di nuova costruzione, in cui è possibile configurare centinaia di camere in una logica ripetitiva e seriale. Anche su richiesta specifica della committenza, poi, la particolarità di questo progetto è stata quella di realizzare stanze diverse tra loro, non tanto nella logica costruttiva ma per tipologia di dettagli.

La richiesta del committente

Il proprietario ha chiesto di diversificare le stanze del castello, tenendo in considerazione le differenti tipologie di vendita (standard, superior, junior etc…), sagomando gli arredi all’interno degli spazi irregolari tipici di una struttura come questa, ma rispettando gli elementi strutturali architettonici quali intonaci, pietre, soffitti in legno piuttosto che plafoni intonacati, camini esistenti e pavimentazioni in cotto, senza però utilizzare stili differenti. La risposta è stata quella di sviluppare un pensiero comune per funzione con il medesimo linguaggio architettonico e con la medesima linea di design. Ogni camera ha le specificità richieste da una struttura di questo tipo. Pur mantenendo materiali, trattamenti e finiture identiche, la ristrutturazione ha messo in evidenza alcuni particolari variandone il colore (come i tessuti delle sedute o le tinteggiature), il modello o la tipologia (ad esempio di tendaggi e oggettistica) come anche dimensione e forma di alcuni arredi fissi.

Come afferma l’architetto Francesco Venzi: “Si è scelto anche di utilizzare una carta da parati differente per ogni camera, in ragione della tipologia delle stanze o della luce, con l’obiettivo di differenziare la percezione degli spazi progettati in una matrice comune, senza creare contrasto tra le ambientazioni. L’idea che ha ispirato questo percorso di progettazione è quella di evitare al cliente – quando torna in albergo l’anno successivo e soggiorna in una camera diversa –  la sensazione di trovarsi in un ambiente non coerente con il precedente, ma allo stesso tempo riconoscerne la stessa atmosfera, certamente non con meno emozione”.

Il ruolo dell’illuminazione

In questo contesto, il ruolo dell’illuminazione è stato molto importante. Gli interni del castello sono una successione di ambientazioni inconsuete e avvolgenti. Il progetto illuminotecnico è stato fondamentale per far risaltare le scelte progettuali. L’architetto Venzi ha pensato un’illuminazione capace di esaltare il design delle stanze e l’architettura degli spazi, disegnando lampade specificatamente per questo progetto o semplicemente utilizzando sistemi a LED scelti dalla produzione in serie, modellati in base alle esigenze di spazio.

L’intervento

Con i suoi 700 anni di storia, la struttura del Castello di Casiglio è di per sè ricca di particolari suggestivi e caratterizzanti, con pareti in pietra a vista, soffitti con travi a vista, pavimenti in cotto e arredi importanti. Ciò ha fatto sì che non fosse necessario aggiungere altri elementi costruttivi importanti o colori, ma si è preferito enfatizzare il luogo con un confronto stimolante tra passato e presente in un dialogo costante tra elementi nuovi di arredo, pavimentazioni esistenti in cotto, pietra e legni.

Infatti è stato utilizzato lo stesso legno sia per i pavimenti nuovi sia per la costruzione dei mobili e il tutto è stato realizzato su misura dalla produzione di Concreta, creando un contrasto materico e cromatico sobrio e rispettoso della storia del maniero. Per i tessuti – che giocano un ruolo fondamentale nel creare il fascino delle ambientazioni – sono stati utilizzati modelli e materiali coerenti, che si differenziano solo per alcuni particolari; i tendaggi sono stati adattati di volta in volta alla struttura delle camere.

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