Trash Peolple, il popolo spazzatura
Trash People, traducibile in popolo spazzatura, è una suggestiva installazione costituita da mille statue nate da rifiuti, ideate dallo scultore tedesco HA Schult. Mille figure umane alte un metro e ottanta centimetri per un peso totale di trentacinque tonnellate. Un insieme di rifiuti urbani e industriali: lattine di bibite, scatole alimentari, tastiere di computer, circuiti elettrici. Rifiuti compatti in sagoma umana e assemblati con una resina. Ecco l’esercito di HA Schult, di forte impatto visivo, simbolo dell’attuale spropositato bisogno di consumismo commerciale. Società progredita, ma civile? Il pattume invade le nostre città, la natura intatta dei boschi e delle campagne dei nostri picnik, dei mari, dell’intero pianeta. I mille soldati spazzatura, schierati in file serrate richiamano l’attenzione dei passanti e sollecitano riflessioni sulla cattiva coscienza della nostra società, progredita ma incivile, che sta riducendo il pianeta a un’immensa discarica. E’ indispensabile sollecitare il senso di responsabilità al civismo delle nuove generazioni. Trash People ha girato e gira il mondo. É stata allestita in numerose soste di eccellenza storico-culturale a Xanten (Cina) nel 1995, a La defense a Parigi, in Piazza Rossa a Mosca nel 1996, alla Grande Muraglia in Cina nel 2001, al Cairo in vista delle Piramidi, nel 2002, a Zermatt sull’alpe lago davanti al Cervino, alla Gran Place di Bruxelles nel 2005, al Duomo di Colonia nel 2006, a Roma, in Piazza del Popolo, nella primavera 2007, dove l’allestimento è stato visto da oltre un milione di persone, particolarmente suggestivo in illuminazione notturna ed effetti scenografici di fumo. L’immagine di Trash People a Roma è significativa e importante da diffondere nel pianeta, monumentale installazione ed espressione artistica che trasmette al mondo la gravità e l’importanza del messaggio. Ogni oggetto o rifiuto che compone la sagoma umana della statua soldato è preciso riferimento al nostro quotidiano, portando l’attenzione del visitatore, dell’osservatore, sull’inquietante realtà del pattume sul nostro pianeta. Di particolare significato è stata nel 2004 l’invasione pacifica dei Trash People in Germania nel sottosuolo delle miniere di sale, a 800 metri di profondità, della cittadina di Gorleben che ospita un deposito di rifiuti radioattivi. Da Piazza del Popolo il Trash People è proseguito per New York e ha raggiunto le distese ghiacciate dell’Antartide, continente minacciato nella sua preziosa integrità. HA Schult, nato nel 1939, è cresciuto tra le rovine di Berlino distrutta dai bombardamenti e, dopo aver frequentato l’Accademia d’Arte a Dusseldorf, ha concentrato il suo impegno civile e sociale sull’ambiente umano delle metropoli e del mondo, realizzando opere di forte impatto visivo e di monito per l’intera umanità a non diventare popolo spazzatura del nostro pianeta. Trash People è lo specchio di noi stessi, dei nostri comportamenti, del nostro modo di vivere. L’opinione pubblica tende a rimuovere gli aspetti negativi e contraddittori dei propri comportamenti. Manifesta nelle piazze tematiche ecologiste e di solidarietà, ma poi vive nel consumismo smodato, eccessivo, producendo rifiuti. Noi stessi diventiamo rifiuti, cenere. Le nostre società industriali opulente trasferiscono altrove, ai popoli più deboli e poveri, i rifiuti, le scorie radioattive, gli scarti chimici nefasti. HA Schult li prende e li rimette in scena da decenni sotto gli occhi di tutti, anche di coloro che si sciacquano la coscienza a parole, per ricordarci che non dobbiamo trasmettere questa degradante realtà alle generazioni future, in un pianeta decadente. Shult, con travolgente comunicativa, insegna e trasmette il senso di se stessi, del lavoro comune nel rispetto per tutti.