Social network, cambio epocale
L’era digitale ha contaminato la comunicazione degli ultimi anni portando, senza ritorno, gli investimenti dei grandi brand e non, da promozioni territoriali a commercializzazioni online.
Un cambio epocale che ha modificato gli equilibri del mercato e creato un nuovo “break point” di non ritorno. Questo non significa l’abbandono completo della vendita offline ma una netta riduzione nella spartizione degli investimenti marketing.
Sicuramente il “Virgilio” dell’era digitale è stato Facebook (anche se alcuni studiosi del settore parlano di Twitter) che ci ha traghettato verso questo nuovo modo di gestire la nostra comunicazione.
Un cambio epocale che ha modificato l’approccio al mercato, anche se i fattori più radicali possono essere così riepilogati:
- velocità nella comunicazione
- apertura dell’azienda verso il mercato
- viralità senza controllo
Velocità nella comunicazione
La comunicazione immediata, senza barriere, ha introdotto una nuova “trasparenza comunicativa” come nuova base nel rapporto fra azienda e mercato. Il consumatore, tutto d’un tratto, si è trovato come attore principale del successo o fallimento di un brand. Potendo commentare, richiedere informazioni “live” e consultandosi con questa nuova “community” ha potuto iniziare il condizionamento dell’azienda stessa. Il passaparola spontaneo ha trovato un nuovo canale e nuove propagazioni.
Apertura dell’azienda verso il mercato
L’azienda ha dovuto cambiare le sue strategie; non sono più sufficienti pubblicità d’impatto monodirezionali attraverso tv, giornali o radio ma l’azienda ha dovuto iniziare a curare la sua immagine in modo capillare sulla rete.
Il web ha tolto tutte le barriere di conoscenza del consumatore e messo allo stesso piano azienda e cliente. Quindi, se l’aspettativa non fosse stata efficacemente soddisfatta dall’azienda, il cliente avrebbe potuto “affossare” il brand societario in un modo semplice ed estremamente “virale”, utilizzando i social networks.
Viralità senza controllo
In pochi secondi un messaggio può venir visualizzato e, magari commentato, da migliaia di potenziali clienti.
Ragionando tenendo presenti le potenzialità di Facebook possiamo arrivare alla seguente situazione.
Case History
In Italia, secondo uno studio del settore, ogni persona iscritta al social ha, mediamente, 100 amici con il profilo personale.
Senza considerare il nuovo algoritmo del social Edgerank, ogni qualvolta qualcuno pubblica qualcosa nel network questo viene visualizzato nelle bacheche di tutti gli “amici”.
Se ipotizziamo che, anche alcuni amici, abbiano un’interazione con l’articolo, la leva diventerà assolutamente virale.
Se tutti gli amici di un “social user” ricondividessero lo stesso messaggio avremo un risultato incredibile e qui riassunto:
- 1 post pubblicato –>compare su 100 bacheche
- lo stesso messaggio viene “condiviso” o apprezzato (I like) dagli amici –> compare su altre 100 bacheche (per singolo utente)
- Il messaggio avrà una portata minima di 10.000 utenti informati.
Questo significa che, se il messaggio fosse stata una lamentela riguardante un prodotto o servizio, la stessa sarebbe arrivata nelle case di oltre 10.000 persone!
Potete immaginare come, ora come ora un brand debba, senza mezzi termini, gestire le interazioni con il proprio pubblico per non cadere in un fallimento fulminante.
Al prossimo dossier sulla comunicazione digitale nel campo dell’hotellerie.
articolo di Raffaele Visintin – Buzz Marketing