Ecco svelati i segreti per il successo dal signor Giuseppe, titolare dell’hotel Avio
Abbiamo chiesto al Signor Giuseppe di raccontarci qualcosa di più di questo incantevole albergo, l’hotel Avio.
Da quanto tempo lavorate nel mondo dell’ospitalità?
Praticamente da sempre. Sono, infatti, cresciuto nell’albergo di famiglia, l’hotel Avio, che esiste dal lontano 1950. Oggi la gestione è in mano mia e di mio fratello Ugo.
Quando e perché avete deciso di ristrutturare l’hotel Avio?
Le nostre ristrutturazioni sono state costanti e periodiche. Ogni 20 anni è stato effettuato qualche intervento per mantenere l’hotel Avio al passo con i tempi e con le esigenze della clientela. Sin dagli anni ’70, poi nel ’90 e infine nel 2010 abbiamo operato ammodernando la struttura dell’hotel Avio. L’ultimo intervento ha permesso, infatti, di compiere il salto di qualità: con la riapertura degli impianti abbiamo pensato di ampliare la superficie per aumentare il numero di posti letto dell’hotel Avio che sono raddoppiati e di adeguare così la capacità ricettiva alla crescente domanda. Abbiamo, infatti, realizzato 23 nuove camere di altissima qualità di materiali ed estetica. Senza contare la creazione della nuova spa dell’hotel Avio con tantissime postazioni benessere e dal grande valore esperienziale.
Quali sono state le difficoltà maggiori che avete incontrato nella ristrutturazione dell’hotel Avio? Quali invece i successi?
Sicuramente le difficoltà maggiori sono state burocratiche: la non presenza degli enti pubblici, la mancanza di una politica attenta alla ristrutturazione, dove contributi e agevolazioni sono quasi inesistenti. Ci è mancato un appoggio e l’assistenza da parte del settore pubblico, così abbiamo dovuto sostenere tutte le attività e i progetti con le sole nostre forze. Il fatto che il turismo non sia incentivato vuol dire che ogni operatore deve mettersi in gioco individualmente. Tuttavia, a fronte di molti sacrifici, noi abbiamo visto i successi sin da subito, in primo luogo nel riscontro positivo dei clienti dell’hotel Avio: oggi arrivano più clienti e sono più soddisfatti.
A quali tipologie di clientela si rivolgete l’hotel Avio?
L’hotel Avio si rivolge alla clientela italiana, anche se ultimamente il turismo nazionale ha subito un rallentamento. Abbiamo, infatti, notato un notevole calo del mercato italiano che è stato sostituito sempre di più dai Paesi dell’est. Parte della nostra clientela è poi costituita da belgi e inglesi.
Cosa è maggiormente apprezzato dell’ospitalità dell’hotel Avio?
Sicuramente la location dell’Hotel Avio con la bellezza delle montagne e della natura; il gusto estetico dove si percepisce un tocco di eleganza unito allo stile alpino e ad una calda accoglienza fruibile tanto in estate quanto in inverno. La nuovissima spa sta riscontrando molto successo, soprattutto tra la clientela straniera. Senza contare la cucina di alta qualità che propone piatti tipici della tradizione. E ancora, la nostra costante cura, attenzione e organizzazione di eventi e serate a tema che rendono la nostra accoglienza calda e familiare.
Quali sono le Sue più grandi soddisfazioni come albergatore?
Sicuramente quelle quotidiane, quando si vedono arrivare più clienti, si percepisce la loro soddisfazione. La più grande soddisfazione è toccare con mano il rapporto familiare e amichevole che si crea con il cliente, una fiducia reciproca che fa sì che le persone arrivano come turisti ma ripartono come amici e poi ritorneranno.
Qual è stato il complimento più gradito che abbiate ricevuto da un cliente?
Sicuramente negli anni abbiamo ricevuto tanti complimenti sul nostro operato che ci incentivano e ci confermano che siamo sulla strada giusta. La ristrutturazione dell’hotel Avio con la collaborazione di Concreta si vede ed è molto apprezzata dai nostri ospiti.
Che consiglio vuole dare i giovani che desiderano operare nel mondo dell’ospitalità?
Ai giovani che si affacciano a questo settore, come a chi ne è già parte, ecco i miei suggerimenti: bisogna avere, prima di tutto, coraggio per investire in questa attività, perché il mercato c’è e bisogna talvolta rischiare. Anche se gli enti pubblici fanno poco, io consiglio di cimentarsi e di mettersi alla prova in questo affascinante mondo dell’ospitalità. È necessario darsi da fare, essere attivi ed adoperarsi: solo così si creerà uno sviluppo consistente del settore turistico. Il turismo, allora, farà da traino e sarà un canale vincente per rilanciare il nostro Paese e le nostre località.