Interior design: Arch. Maria Pia Bettiol
Interior Contractor: Concreta srl
Il Grand Hotel Cervino si sviluppa su un’area molto particolare, stretta e lunga, con il retro che gode della presenza imponente e spettacolare del Cervino. Partendo da grandi dimensioni, l’architetto Bettiol ha saputo creare dei volumi semplici, spezzando l’edificio in più parti e cercando di ricreare l’idea del villaggio di montagna.
Sul basamento seminterrato che va a inserirsi proprio sulla montagna appoggiano i tre corpi di fabbrica in cui la struttura originaria è suddivisa, con vista sul campo da golf e sulla piramide del Cervino.
La struttura
Ed è proprio il Cervino che, nelle suites, viene incorniciato dalle finestre come un quadro reale e cangiante nelle ore della giornata. Un’immersione nella natura accentuata anche da cavedi esterni che creano delle vasche di cristallo adibite a giardini d’inverno, visibili dall’interno, e che portano luce naturale nell’edificio.
Negli spazi comuni e, in particolare, nelle aree wellness prevalgono un taglio e un carattere molto moderni. Ampi spazi vetrati, che permettono al panorama delle montagne di entrare scenograficamente dall’esterno.
Le Camere del Grand Hotel Cervino
Le sessanta camere sono di dimensioni compatte, con una forte razionalizzazione degli arredi che permettono di vivere appieno le funzionalità richieste giocando con legno in abbinamento con materiali lapidei.
Nel progetto delle quattro suite l‘architetto ha dedicato un modulo all’area salottino, adattando l’area letto alla nuova dimensione dello spazio. Nelle quattro suite spa, invece, l’obiettivo è stato quello di realizzare uno spazio di qualità estrema che ne esalti al massimo il comfort.
L’area wellness
Lo spazio wellness continua il fil-rouge del marmo come segnale di lusso integrandolo nella sauna con il legno. “L’idea è quello del gioiello – spiega l’architetto Bettiol – ovvero di impreziosire l’oggetto che poteva essere rustico con materiali lussuosi e di pregio. Questo percorso lo si ritrova nello spazio piscina dove un gioco di specchi e la doppia altezza dell’ambiente che si compenetra nel ristorante creano giochi di luce con la sensazione che lo spazio si perda a vista d’occhio.”
Lo spazio ristorante
Lo spazio ristorante ripropone la dialettica della esaltazione della luce e degli spazi con la sola eccezione pensata per chi ama il concetto della stube montana, una saletta che affaccia sul bosco e si riveste di legno e intimità, staccando dagli altri ambienti comuni improntati alla modernità. La saletta presenta travi in legno con un motivo ondulatorio a effetto, che muove le luci e le ombre dell’ambiente.
Gli spazi esterni si sviluppano sia sul fronte sia sul retro. Le ampie terrazze, invece, presenti a destra e a sinistra del ristorante risultano molto vissute, mentre le aree verdi permettono – dal piano terra – di tornare esternamente al primo piano seminterrato, con un accesso esterno diretto alla reception e al ristorante.