Il lunedì è un giorno tragico: quale scuse inventarsi per stare a casa?
Scuse, scuse, scuse… Sono tantissime le spiegazioni che un datore di lavoro si sente dire dai suoi dipendenti che non vanno al lavoro, magari per prolungare o anticipare un weekend oppure per pigrizia. Una ricerca effettuata da CareerBuilder ha rivelato che l’80% dei lavoratori ha finto di essere malato per assentarsi almeno un giorno dal lavoro. Chi lo fa, però, deve stare molto attento a non farsi scoprir, come è accaduto a un dipendente di un’azienda tedesca assentatosi per malattia e poi fotografato e apparso in prima pagina sul “Sun” mentre era a una partita di calcio. Alcune aziende, inoltre, si sono iscritte a un servizio offerto da alcune agenzie le quali chiamano il dipendente malato per avere informazioni sul suo stato di salute e dargli qualche consiglio medico.
Oltre ai malanni, tra le scuse principali fornite al datore di lavoro vi sono gli incidenti domestici o la morte del proprio animale domestico o di un congiunto. Ma non mancano anche scuse originali e incredibili, in grado di mettere a dura prova anche il datore di lavoro più paziente: da chi dice di non aver trovato parcheggio a chi non ha sentito la sveglia perché ci era appollaiato il proprio pappagallo, da chi dice di essere stato chiuso in casa dalla propria moglie che si è portata via anche le chiavi di scorta a chi si deve nascondere dai paparazzi dopo le rivelazioni di una relazione clandestina con un attore famoso.
Ma le scuse non finiscono qui! Dipendenti che chiamano perché il giorno precedente avevano fatto un peeling al viso e si sono ritrovati con la faccia piena di vesciche, oppure chi ha vinto un premio e deve ritirarlo per forza quel determinato giorno. E ancora: “Mi sono svegliato di buon umore e non ho nessuna intenzione di rovinarmi la giornata in ufficio” oppure “Ho bisogno di un po’ di tempo per aggiustare gli effetti dell’intervento di chirurgia plastica a cui mi sono appena sottoposto”. Che dire delle scuse sulla donazione di pelle per trapiantarla sul padre che aveva appena fatto l’operazione per cambiare sesso o quella del giochino all’interno della scatola dei cereali ingoiato per sbaglio?
E voi? Quali sono le scuse più strane che avete sentito dai vostri dipendenti o dai vostri clienti?