Pragelato, il villaggio delle Olimpiadi di Torino
La neve che ricopre le radure di Pragelato lo ha impresso a fuoco col suo nome. L’essere paese di confine e di contaminazioni culturali ha fatto sì che la storia volesse entrare in scena qui diverse volte. Pragelato è una delle località a cui Torino ha affidato i giochi delle Olimpiadi invernali 2006. Le sue fontane poligonali recano scolpiti i gigli di Francia, i suoi abitanti portano ancora le cicatrici di eventi alla percezione lontani, ma per chi ha visto ed ha udito, duri da cancellare. Le Alpi sono qui testimoni di un durevole stato di autogoverno protrattosi dal 1343 al 1713 che riuniva Pragelato e altre località italo-francesi nella Comunità degli Escartons. La democrazia federale, nata da un documento scritto su pelle di pecora dal Delfino Umberto II, rese questi uomini liberi dal giogo feudale e primi a poter scegliere del proprio destino comunitario e individuale. Non è un caso che qui abbiano trovato rifugio e possibilità di professare Catari, Dolciniani, Poveri di Lione ed altri aderenti alle confessioni della religione riformata. Il rafforzarsi costante dello Stato Nazione, unito alla sua necessità di risorse, sgretolarono la repubblica e trasformarono Pragelato nella sede di cantieri minerari. Nel 1904 la miniera del Beth fu invasa da una frana che uccise 81 minatori. Quarant’anni più tardi gli stessi boschi diedero rifugio a bande partigiane molto decise nella lotta al nazi-fascismo. Qui i tedeschi non ebbero scrupoli a devastare e incendiare le borgate. Coerentemente con la fatica e il rischio che la popolazione di queste valli dovettero affrontare fin dagli antichissimi insediamenti, le discipline olimpiche affidate a Pragelato sono metafora del carattere alpino. Fondo e salto. La resistenza dell’uomo che prosegue a denti stretti dosando le forze, passo dopo passo, genera l’attimo liberatorio e adrenalinico di una momentanea pazzia irrazionale. Il crescente avvicinamento dimostrato dai giovani per la disciplina del salto ha indotto la costruzione di cinque trampolini di differente difficoltà (K95 e K120 per i Giochi olimpici e K15, K30 e K60 per gli allenamenti) e ha suggerito la fondazione di una scuola che abbia tutte le strutture necessarie alla formazione dei giovani atleti. Chi invece pratica lo sci di fondo non può che sentirsi a casa sua. La naturale fatica del percorrere anelli e piste, si dissolve in splendidi scenari immersi nella tranquillità dei prati e nel silenzio dei boschi di larice e di pino cembro. Intorno a noi scivola il parco naturale della Val Troncea, riserva e regno di meravigliose specie d’uccello: il fagiano di monte, la civetta caporosso, il gufo reale, la pernice bianca. Siamo a circa 1500 metri di dislivello, dietro le nostre spalle il monte Albergian supera di non molto i 3000. I Giochi Olimpici hanno dato ulteriore slancio a questa perla dello sport alpino. Atleti, tifosi, appassionati provenienti dai quattro punti cardinali si sono riuniti qui a gareggiare e festeggiare, e probabilmente non hanno mai dimenticato Pragelato. Per la loro accoglienza sono state potenziate le strutture esistenti e ne sono state create di nuove. Tra le più suggestive e ammirevoli dal punto di vista della calcolazione dell’impatto ambientale vi è un villaggio che imita le strutture dell’architettura alpina. La realizzazione di uno spazio turistico su un vasto territorio composto da abitazioni, luoghi di ristorazione e vari servizi dislocati su unità indipendenti e caratteristiche, coglie con garbo lo spirito del turismo montano. Chiamati alla progettazione del Pragelato Village Resort, il designer Nick Hickson, l’architetto Manuela Mannino e l’architetto Francesca Perani hanno fondato la loro creatività su un’idea irrinunciabile che vuole l’attività umana non snaturare l’ambiente che la ospita. Al fine di rendere effettivo questo principio dal punto di vista pratico, la realizzazione di tutti gli spazi interni è stata affidata a noi, Concreta s.r.l, azienda che già in passato ci siamo distinti in lavorazioni miranti alla fusione ambientale.
Pragelato Village Resort & Spa è una struttura composta da:
Corpo Centrale:
- hall principale
- 3 Ristoranti: il Pan Beni, la Tuccia, la Taverna
- 4 Bar: il Ritrovo, il Piccolo, Lounge Bar, il caffè Albergian
- 3 sale meeting
- uffici direzionali dell’hotel
- sala cinema
- 3 luxury suite
- locali di servizio al piano interrato: cucina, celle frigo, magazzini, mensa staff, spogliatoi, bagni
- 2 negozi: Sport & Fashion, le Delizie
Spa composta da:
- hall reception
- aree spogliatoi separati con saune
- 7 aree trattamento
- zona duo con bagno e idromassaggio, massaggio fieno, zona trattamento endermologie, 2 zone massaggi, 1 zona trattamento estetico, 1 zona trattamento idrotermale
- area relax con camino e chaise longues
- area bagni kneipp
- tunnel di esperienza + docce di trattamento con idrogetti
- hammam
- sauna finlandese
- area fitness
- area piscina
- bar attrezzato
Area bambini:
- casa Pinocchio
- sala gioco, cucina, bagni, sala lettura, sala tv, sala bricolage
- sala labirinto, sala riposo, magazzini
205 appartamenti distribuiti in 20 corti e chalet e suddivisi in 5 tipologie:
- tipo A: due stanze da letto, due piani
- tipo B:una stanza da letto, due piani
- tipo C: 2 stanze da letto, un piano
- tipo D: due camere matrimoniali, due piani, in chalet
- tipo E: 1 camera da letto, due piani in chalet
Tutte le tipologie hanno due bagni con doccia, cucina attrezzata, televisore e telefono.