Google Maps, aiuto alle aziende?
Chi si occupa di web marketing conosce l’importanza di essere ben posizionati sui motori di ricerca con il proprio sito internet o dei propri clienti.
Tecnicamente si parla di essere indicizzati nelle Serp di Google con il proprio sito aziendale.
Dato lo strapotere di Google, oggi come oggi, ogni consulente Seo spinge per accrescere il “TrustRank” dei propri clienti sulla rete e poter usufruire di tutti i benefici tangibili che nascono dall’essere visibili nelle prime dieci posizioni del motore americano con parole chiavi sempre più competitive.
Fra le innumerevoli novità degli ultimi mesi, dovute ai nuovi parametri del suo algoritmo, una strategia vincente, per migliorare, in breve tempo, la visibilità su Google è rappresentata dalla possibilità di creare una fanpage aziendale su Google Plus, la sua piattaforma Social.
Questa tendenza, basata su test molto accurati può, già nel breve periodo, portare molti benefici a livello di posizionamento organico nelle Serp.
Se poi la pagina aziendale, creata sul social, viene collegata alle “Google Maps” del motore di ricerca, l’azienda potrà scalare le posizioni sulle Serp localizzate di Google (che cambiano in base alla localizzazione dell’utente che ricerca una keyword attraverso il motore di ricerca).
Ma siamo sicuri che queste poche attività di web marketing siano sicure al 100%?
Nel 90% dei casi portano a dei vantaggi tangibili ma, per il restante 10%, possono essere anche controproducenti per un’azienda se non controllate.
E’ questo il caso di Rene Bertagna, emigrante italiano e proprietario di un noto ristorante in America.
L’imprenditore, dopo anni di successi professionali, ha subito, in pochi mesi, una riduzione nelle prenotazioni del 75% senza apparente ragione.
Dopo controlli accurati sulla rete si è accorto che, il suo profilo su Google Maps, era stato modificato (“hackerato”) e indicava che il ristorante era chiuso dal lunedi al sabato.
Data anche una posizione del locale non centrale, questo dato scoraggiava tutti coloro che avrebbero voluto andare a provare le prelibatezze del ristorante “Serbian Crown”.
Nonostante avesse fatto un controllo dopo poche settimane dal primo campanello di allarme la situazione era diventata ormai critica.
Ovviamente questo è solamente un caso che riguarda le Google Maps, non troppo isolato, ma sempre un caso. Ma l’accaduto di Bertagna deve farci capire che la rete, purchè garantisca molti strumenti, anche gratuiti per farsi promozione, deve essere sempre monitorata con cura e professionalità.
Con questo articolo non vogliamo incentivare chi ha il suo negozio, hotel o attività su Google Maps a toglierlo, ma consigliamo, ogni tanto, di controllare che tutte le informazioni siano corrette!